Dopo la “Giornata della Memoria” per le vittime della Shoah, il 10 febbraio in tutta Italia si celebra il “Giorno del ricordo”, per non dimenticare i quasi diecimila italiani massacrati in Istria, Dalmazia e Venezia Giulia tra il 1943 e il 1945.
Il “Giorno del ricordo” non è solo dedicato alle vittime delle foibe, ma anche alla grande tragedia dei profughi giuliani: 350 mila costretti all’esodo, a lasciare case e ogni bene per fuggire con ogni mezzo in Italia. In gran parte finirono nei campi profughi e ci rimasero per anni. Uno di questi campi fu organizzato anche a Fertilia. Per mezzo secolo sulle stragi delle foibe e sull’esodo dei giuliani si è steso un pesante silenzio.
Perché il 10 febbraio? E’ una data simbolica che si riferisce al 1947 quando entrò in vigore il trattato di pace con cui le province di Pola, Fiume, Zara, parte delle zone di Gorizia e di Trieste, passarono alla Jugoslavia.
Le stragi avvennero all’indomani dell’armistizio dell’8 settembre 1943 quando si scatenò l’offensiva dei partigiani comunisti slavi contro fascisti e nazisti. Ma il massacro più vasto fu messo in atto a guerra finita, nella primavera del 1945,quando la Jugoslavia occupa Trieste, Gorizia e l’Istria. Le truppe del Maresciallo Tito si scatenano contro gli italiani. A cadere dentro le foibe ci sono fascisti, cattolici, liberaldemocratici, socialisti, uomini di chiesa, donne, anziani e bambini.
Fare memoria, è fare i conti con il passato, è non nascondere errori, tragedie, disumana violenza, perché dagli errori, dalla sofferenza, da questo buio passato sempre purtroppo attuale, si possano gettare le basi per costruire un domani più giusto.
Il Sindaco
Daniele Del Ben
Giorno del ricordo – 10 febbraio
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  giovedì 5, Dicembre 2019